Perché il prezzo del pellet è quasi raddoppiato nell’ultimo anno

La guerra in Ucraina, e quindi la grave crisi energetica, nonché il timore di un rigido inverno, hanno aumentato le vendite di pellet, ma ne hanno anche drasticamente aumentato i prezzi.

Prezzo del pellet aumentato

Sono una rivelazione per un gran numero di persone che fino a qualche mese fa ne ignoravano l’esistenza. Il pellet, questi piccoli pezzi fatti dalla segatura, che vengono messi in una stufa appositamente progettata per riscaldare la stanza, continuano ad aumentare la popolarità ultimamente.

Dalla fine dell’estate, in particolare, quando molti temevano una penuria di offerta. Tuttavia, dopo alcune settimane di oggettiva difficoltà, il pellet è gradualmente ritornato nella disponibilità dei rivenditori, salvaguardando il riscaldamento a pellet di legno anche per quest’anno complicato.

La maggior parte della domanda è stata soddisfatta, ma ciò è stato fatto a scapito di uno sforzo finanziario da parte dei consumatori. “Il prezzo è quasi raddoppiato rispetto alla scorsa estate”, osserva un addetto ai lavori. Come spiegare questa situazione?

I costi di produzione aumentano

Il motivo principale di questo sostanziale aumento dei prezzi, è l’aumento dei costi di produzione. Anzi, sono aumentati due volte. Prima durante la crisi del Covid, quando ad esempio gli elementi plastici e metallici diventarono difficili da trovare.

Poi è arrivata anche la guerra in Ucraina per mettere i suoi due centesimi in questa macchina ben oliata. Per fare il pellet abbiamo bisogno di elettricità e, per quello che sta succedendo in Ucraina, sappiamo bene essere aumentata molto.

Paura di non trovarlo

Il drastico aumento dei prezzi dell’energia ha quindi contribuito notevolmente all’aumento del prezzo del pellet. Ma ciò che ha raddoppiato il prezzo è stato il mix di diversi fattori. Possiamo anche citare la domanda sempre crescente del prodotto.

La gente temeva la carenza. Dalla fine dell’estate la domanda è stata molto forte. E tutti i venditori non sono stati in grado di soddisfarla. A loro volta infatti, non avevano forniture sufficienti dai produttori. A marzo, la domanda era pari al 100% della produzione annua. Produzione che ricordiamo era andata a singhiozzo negli ultimi due anni.

La maggior parte delle famiglie ha quindi voluto anticipare. Ma per soddisfare la domanda, spesso i venditori sono stati costretti a reperire il prodotto altrove. Il problema è che anche a livello internazionale il prezzo è aumentato molto.

In Germania è triplicato, in Svizzera lo stesso e in Italia siamo tra 2,5 e 3 volte il prezzo base. Inevitabilmente, se comprano a un prezzo così alto, rivendono a un prezzo più alto.

Sempre “a causa” dell’aumento della domanda, è aumentato notevolmente anche il prezzo della segatura, che è uno degli elementi principali nella progettazione del pellet. “I segatori da cui lo compriamo vendono al miglior offerente”, commenta il regista.

Speculazione

Il settore è anche accusato di speculazione e di far salire i prezzi. Accusare un settore intero è sbagliato, ma come in tutti gli altri, il fenomeno esiste. Legato al singolo però, non ad un sistema. Il settore del legno è in rapida crescita, ci sono sempre più installatori di stufe. A parte la domanda eccessiva e il prezzo dell’elettricità, va tutto bene. La pressione infatti sta già diminuendo, non tanto sui prezzi quanto sulla produzione.